
Sicurezza informatica in azienda: i 5 errori più comuni
La sicurezza informatica è un tema sempre più centrale per le aziende italiane, ormai è pleonastico ripeterlo. Tuttavia molte realtà, specialmente le PMI, continuano a commettere errori critici che mettono a rischio i loro dati, la continuità operativa e la reputazione. Ecco le cinque principali mancanze che riscontriamo più frequentemente.
I 5 errori più comuni che mettono a rischio la sicurezza informatica di un'azienda
1. Mancanza di aggiornamenti e patch
Molte aziende trascurano l’aggiornamento dei sistemi operativi, software e dispositivi di rete. Questo le espone a vulnerabilità note che gli hacker sfruttano facilmente per violare i sistemi. Gli attacchi ransomware, ad esempio, spesso prendono di mira infrastrutture con software obsoleti e non aggiornati.
Soluzione: implementare una strategia di patch management regolare e automatizzata per garantire che ogni dispositivo e applicazione sia sempre aggiornato. Lasciate che chi vi segue l’infrastruttura vi consigli. Sappiamo che, a volte, questi aggiornamenti possono comportare investimenti non indifferenti, ma ricordate sempre che ogni giorno di fermo della vostra struttura è pari al fatturato di un anno, diviso per 250 giorni lavorativi e moltiplicato per i giorni di blocco della vostra attività, quelli necessari a riallineare i dati e senza contare possibili sanzioni legate alla mala gestio dei dati.
2. Password deboli e mancata adozione dell’MFA
L’uso di password semplici o ripetute tra più account è ancora una pratica diffusa. Inoltre, molte aziende non implementano l’autenticazione a più fattori (MFA), rendendo gli accessi aziendali un bersaglio facile per attacchi brute force e phishing.
Soluzione: adottare policy di gestione delle password che impongano credenziali robuste, uniche e aggiornate periodicamente. Implementare l’MFA per tutti gli accessi critici. E’ per questo che vi suggeriamo l’adozione di un dominio, che permette di gestire i cambi password. Sappiamo che non tutti i software consentono l’MFA, ma laddove sia implementabile è buona norma farlo.
3. Assenza di formazione e consapevolezza dei dipendenti
L’ingegneria sociale e il phishing restano tra le minacce più efficaci per compromettere un’azienda. Se i dipendenti non sono adeguatamente formati a riconoscere email sospette o tecniche di manipolazione psicologica, il rischio di un’infezione o una violazione cresce esponenzialmente.
Soluzione: programmare corsi di formazione periodici e test simulati di phishing per sensibilizzare il personale sulle minacce informatiche. Ognuno di noi ha inondato la rete di informazioni e per un malintenzionato può essere semplice farvi la domanda giusta per avere le informazioni che gli servono.
4. Backup insufficienti o mal configurati
Molte aziende non eseguono backup regolari o, peggio, li mantengono nello stesso ambiente della rete aziendale. Questo significa che, in caso di attacco ransomware, anche i backup possono essere cifrati o distrutti.
Soluzione: implementare una strategia di backup con la regola 3-2-1: tre copie dei dati, su due diversi supporti, di cui una offsite e offline. Verificare regolarmente l’integrità e il ripristino dei backup.
5. Nessun piano di risposta agli incidenti
Molte aziende non hanno una strategia chiara per gestire un attacco informatico. La mancanza di un piano di risposta agli incidenti rallenta la reazione, aumentando i danni economici e reputazionali.
Soluzione: creare un piano di risposta agli incidenti con ruoli e procedure ben definite. Testare periodicamente il piano con simulazioni di attacchi informatici per migliorare la preparazione.
Sono errori che commetti anche tu nella tua azienda? Non sei solo. Ancora troppe aziende trascurano questi aspetti, fino a quando non vengono colpiti. Agisci subito per salvaguardare i tuoi dati, la tua azienda e il tuo lavoro.
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