Skip to main content
ux consigli
DATA
14 Marzo 2022
#SOLUZIONI
Siti Web e SEO

UX: Sembra facile ma non lo è!

Tutti parlano di user experience di un sito web, la famosa UX. Chi sa quali sono le funzionalità vincenti perché un sito web sia veramente di facile utilizzo? Noi sì, ma succede che se sei titolare di un’azienda e sei convinto che alcune cose funzionino bene, non è sempre detto che sia così!

Magari ti sei immaginato un sito web con layout strabilianti, ma che non sono “utili” agli utenti che ci navigano, di conseguenza, non sono utili nemmeno al tuo business!

Il tuo sito web deve essere facile da usare, ma non è così facile farlo sembrare facile.

Giri di parole per dirti che un sito web fatto da un professionista si vede, eccome!

Il tuo sito web è un po’ come un lavandino

Tu diresti all’idraulico come sistemare il tuo lavandino rotto? Come solo lui sa come fare perché il tuo lavandino non perda acqua, così i professionisti del web sanno come far sì che il tuo sito web non sia un buco nell’acqua!

Spesso gli errori che vengono commessi sono sempre gli stessi. I più comuni li conosciamo tutti: avere un sito lento, caratteri troppo piccoli o troppo grandi, la versione da smartphone illeggibile, url complicatissimi. 

Ce ne sono alcuni che vengono commessi credendo che rendano la consultazione più agevole o perché si crede che “sia molto più bello così”. Altri può succedere che vengano commessi per superficialità. Come vuoi che il tuo lavandino funzioni perfettamente quando lo usi, fai che sia lo stesso per chi utilizza il tuo sito web!

Adesso ti diamo qualche dritta per capire quali siano gli strumenti giusti per far funzionare un sito web. Se ti smontiamo delle convinzioni non avercela a male, lo facciamo solo nel tuo interesse!

Ecco la lista dei 6 errori da non compiere quando si realizza un sito web

  1. Il primo errore (orrore) è quello di avere nel proprio sito i link usati impropriamente. È l’errore più banale eppure quello in cui ci cascano tutti. Ad esempio, banalmente, i contatti non cliccabili: telefono, email, talvolta – se serve – anche l’indirizzo, che porti ad esempio a Google Maps, in modo da avere subito indicazioni per raggiungere la meta. Al di là dei bottoni di contatto che seguono le call to action (vedi punto 4), questo permette un contatto immediato e soprattutto facile per l’utente. Dove trovo questi contatti? Tendenzialmente nel footer o nella pagina stessa dei contatti. Altri link a cui prestare attenzione sono quelli che ti portano ad aprire un pdf o altri siti sempre nella stessa pagina, oppure link rotti e call to action che aprono pagina 404. Tutti errori che porteranno a un’esperienza frustrante per l’utente.
  2. Il secondo errore è riempire il sito di pop-up ed altri elementi disturbanti che interrompono la lettura mentre navighi su un sito web, e soprattutto nella versione mobile rendono il sito poco leggibile. Il pop-up può servire in alcuni casi, ad esempio per una comunicazione importante – chiusura degli uffici per festività – oppure per invitare l’utente a compiere un’azione (iscrizione alla newsletter, comunicazione di una promozione vantaggiosa a scadenza, ecc), ma nella maggioranza dei casi la pubblicità in finestre pop-up viene quasi sempre considerata intrusiva e sgradevole e quasi sempre chiusa senza essere letta. Ricordiamoci anche che i popup possono essere bloccati dall’utente nelle impostazioni del browser. 
  3. Siti labirinto. Ti è mai capitato di entrare in un sito e a un certo punto non sapere più in che sezione ti trovi e cosa stai guardando? Si tratta soprattutto di siti con tante pagine, oppure di ecommerce. Ricordiamoci quindi di mettere i titoli alle pagine, o evidenziare nel menu la pagina attiva, oppure inserire i pulsanti torna indietro, oppure ancora dei breadcrumb – percorsi di navigazione – che ti permettono con facilità di avere il percorso che hai compiuto tra le pagine del sito sempre sott’occhio. Molto importante è creare dei menu chiari e semplici e categorizzare il resto dei contenuti all’interno di ciascuna pagina in modo che siano di facile comprensione per gli utenti.

  4. Parola d’ordine call to action. E poi? E poi magari invitiamo a comprare prodotti terminati, facciamo iscrivere a newsletter che non invieremo mai, chiediamo all’utente di chiamare un numero a cui non risponde mai nessuno, addirittura invitiamo a scoprire di più su pagine aggiornate l’ultima volta un anno prima. Ecco, forse è il caso di mettere call to action pensate e studiate per il nostro target e soprattutto ragionando prima sugli obiettivi che vogliamo raggiungere online e quindi su quale invito all’azione vogliamo spingere il nostro utente. 

  5. Creare testi web oriented non è facile, ce ne rendiamo conto. Eppure ci scontriamo giornalmente con testi troppo lunghi o troppo corti, non formattati e poco curati, in pratica illeggibili. Non solo per l’utente, ma anche per Google, sempre più attento al significato delle frasi e del contesto in cui sono scritte, insomma, sempre più umano. Se vogliamo guidare il lettore all’interno del nostro mondo facendogli percepire e vivere chi siamo e cosa facciamo e se vogliamo attrarlo verso di noi, dobbiamo riuscire a coinvolgerlo con uno storytelling che sia comprensibile: accattivante, ma semplice. Le parole chiave per la SEO (ottimizzazione sul motore di ricerca) sono importanti, è vero, ma è altrettanto importante offrire contenuti di qualità e che siani leggibili utilizzando titoli, sottotitoli e paragrafi, formattando correttamente, evidenziando le parole chiave e dividendo per punti, ad esempio.
  6. Ultimo errore, ma non per importanza, l’uso di artifici grafici. A volte sul web – come nel design in generale – troppa creatività inficia l’usabilità. Bisogna sempre ricordarsi che forma e funzione devono collaborare. Un sito che, troppo concentrato sull’estetica e su una comunicazione suggestiva piena di colori e movimenti, si dimentica di mettersi in relazione con il suo utente e di fornirgli in maniera facile i contenuti che lui sta cercando, ha fallito il suo obiettivo. Ovviamente però è vero anche il contrario. Ovvero che nell’occuparsi solo degli aspetti funzionali e operativi si può perdere di vista la parte sensoriale e sensibile e perdere l’appeal sull’utente. Serve un mix sapiente tra gli ingredienti per ottenere un piatto da leccarsi i baffi. Lo stesso vale per il tuo sito web.