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whistleblowing
DATA
12 Dicembre 2023
#SOLUZIONI
Software, GDPR Compliance e Privacy, PRIVACY LAB

Whistleblowing: cos’è e cosa dice il nuovo decreto

Secondo il decreto 24/2023 dal 17 dicembre le aziende con una media di 50 dipendenti dovranno dotarsi di uno strumento a tutela del whistleblowing.

Cosa si intende per whistleblowing?

Il whistleblowing si riferisce alla pratica di segnalare attività sospette, illegali o non etiche all’interno di un’organizzazione. Queste segnalazioni possono riguardare vari ambiti, come comportamenti fraudolenti, corruzione, discriminazioni, pericoli per la salute e la sicurezza sul lavoro o altre pratiche che il segnalatore (detto “whistleblower”) ritiene non conformi alle leggi o agli standard etici. 

La legge stabilisce che il whistleblowing debba avvenire in modo anonimo e protetto per tutelare – e anche per incoraggiare – chi cerca di esporre pratiche scorrette nell’interesse pubblico e dell’azienda stessa.

La normativa sul whistleblowing

Il 2019 ha visto l’entrata in vigore della Direttiva UE sul whistleblowing, che richiede agli Stati membri di adottare delle leggi a tutela di chiunque segnali violazioni del diritto dell’Unione Europea nei settori pubblico e privato. Tale direttiva prescrive la necessità di adottare misure di protezione per preservare da possibili ritorsioni (come licenziamento, retrocessione di grado, cambiamento dell’orario o luogo di lavoro, ostracismo, ecc.) il lavoratore che segnali un comportamento illecito.

Prima di quest’anno, l’Italia aveva recepito la norma UE solo per il settore della pubblica amministrazione e per pochi enti privati. Con il decreto 24/2023 approvato il 10 marzo, gli ambiti di tutela del whistleblowing si ampliano.

Le nuove regole del whistleblowing

Sono interessati dalle nuove norme sul whistleblowing le aziende del settore privato che:

  • nell’ultimo anno hanno impiegato una media di 50 dipendenti assunti con contratto di lavoro a tempo determinato o indeterminato;
  • fanno parte dei cosiddetti settori sensibili (servizi, prodotti e mercati finanziari, sicurezza, tutela dell’ambiente) indipendentemente dal numero di dipendenti;
  • si sono dotate di un modello organizzativo ex D.Lgs. 231/01, pur non avendo avuto una media di 50 dipendenti nell’ultimo anno.

In queste aziende il whistleblowing deve essere tutelato e garantito tramite un opportuno canale interno che costituisca la via di segnalazione prioritaria e garantisca la riservatezza del segnalante e della segnalazione. Tale canale può essere gestito o da un ufficio interno all’azienda autonomo e specificatamente formato o da un ente esterno. 

Qualora poi la segnalazione interna non abbia seguito, o nel caso in cui non esista un apposito canale interno, il segnalante potrà rivolgersi all’autorità competente in materia (ANAC).

Chi può effettuare una segnalazione

Sono legittimate a segnalare e sono tutelate dalla legge le persone che operano in un contesto lavorativo privato in qualità di:

  • lavoratori dipendenti;
  • lavoratori autonomi, collaboratori, liberi professionisti o consulenti che prestano la propria attività o forniscono i propri beni o servizi presso un’azienda terza;
  • tirocinanti o volontari, anche se non sono retribuiti;
  • azionisti o persone con funzione di amministrazione, direzione, controllo, vigilanza o rappresentanza.

Il whistleblowing è tutelato anche qualora il rapporto di lavoro non sia ancora iniziato (se per esempio le informazioni su eventuali comportamenti illeciti sono state acquisite durante il processo di selezione o il periodo di prova), o sia al contrario terminato (purché le informazioni siano state acquisite durante il periodo di lavoro).

Le date per adeguarsi al decreto legge 24/2023

I soggetti privati che hanno impiegato nell’ultimo anno una media di lavoratori fino a 249 unità hanno tempo fino al 17 dicembre 2023 per adeguarsi all’obbligo.

Il Decreto prescrive la necessità di dotarsi di una canale interno che protegga l’identità del segnalante e il contenuto della segnalazione – per esempio tramite il ricorso a strumenti di crittografia – da persone diverse da quelle competenti a ricevere o dare seguito alla segnalazione stessa. 

Per adeguarsi è opportuno ricorrere a una piattaforma che garantisca la tutela delle persone coinvolte nel whistleblowing e che tenga anche conto della normativa in merito alla protezione dei dati personali (GDPR).