Decreto Trasparenza: Cosa succede adesso?
Il rapporto fra datore di lavoro e lavoratore deve essere improntato alla trasparenza
La prima domanda che dobbiamo farti è: la tua azienda è compliant lato Privacy?
Se la tua azienda si è già adeguata al GDPR, il decreto trasparenza non deve allarmarti perché ti basterà generare un’informativa da gestire all’interno della tua azienda.
Invece, se la tua azienda non ha fatto nulla per quanto riguarda la gestione della privacy, devi prestare attenzione, questo è un campanello d’allarme che vuole dirti “è ora di adeguarsi”.
Non basta aver generato le informative una volta per essere a norma!
Ogni volta che l’azienda acquista un nuovo dispositivo (notebook, tablet, smartphone), oppure se si effettuano aggiornamenti importanti di sistema portando cambiamenti all’infrastruttura aziendale (es. cambio server, firewall, ecc), bisogna aggiornare obbligatoriamente le informative.
Se sei in linea con le informative, i controlli da parte del garante non saranno un problema!
DECRETO TRASPARENZA, DI COSA SI TRATTA?
Il decreto trasparenza ha come focus diversi aspetti legati alla gestione del personale e mette in collegamento due mondi fortemente interconnessi, il mondo giuslavoristico e il mondo privacy.
Da ora in poi qualunque dipendente della tua azienda avrà la possibilità di appellarsi a questo decreto per avere maggiori informazioni inerenti al suo rapporto lavorativo e al suo contratto.
Qualora un dipendente richieda tutte le informative, l’azienda ha a disposizione 60 giorni per fornire tutte le informative corrette, mentre per quanto riguarda una nuova assunzione, il tempo diminuisce a 30 giorni.
Nota importante, l’azienda non è obbligata a fornire tali emendamenti, ma qualora un dipendente lo richiedesse, l’obbligo scatta automaticamente, se non vengono rispettate le scadenze, si può andare incontro a denunce e quindi sanzioni.
L’obiettivo di questa norma è fare in modo che nelle aziende si creino delle procedure e degli audit affinché tutti i cambiamenti che l’organizzazione stessa, lato personale, metterà in atto siano adeguatamente normalizzati.
LE SANZIONI PREVISTE
Le sanzioni sono graduate in base al numero e al tempo in cui la violazione persiste, si va da un minimo di 250 euro a un massimo di 1500 euro a lavoratore.
Per ogni violazione che non viene adempiuta si aggiunge anche una sanzione che viene moltiplicata per tanti mesi quanti sono i mesi della violazione.
LA TUA AZIENDA È IN REGOLA CON IL GDPR?
Se la risposta è no ci dispiace ma è arrivato il momento di adeguarsi, devi correre ai ripari…il prima possibile!