Piano editoriale social: cos’è? Come si fa?
Il Piano Editoriale Social (PED) è essenzialmente una roadmap che guida l’attività su tutti i canali social di un’azienda. Consiste in un piano strategico che definisce gli obiettivi, il pubblico di riferimento, i tipi di contenuti da pubblicare e la frequenza di pubblicazione. Nella pratica, è un documento che contiene tutti i contenuti – ossia il copy e la creatività – pronti da pubblicare in un arco di tempo definito. Talvolta è chiamato anche calendario editoriale proprio perché nel PED è stabilita a priori anche la data di uscita di ogni post/video.
L’importanza di un piano editoriale social
Impostare un piano editoriale è fondamentale per il successo delle attività di marketing sui social media. Il PED consente di avere una visione completa della strategia e delle attività sui social. Aiuta a mantenere coerenza e coesione nella comunicazione dell’azienda sui diversi canali, contribuendo a consolidare l’immagine e la riconoscibilità di un brand. Oltre alla mera pianificazione dei contenuti, il piano editoriale aiuta a distribuire i post in modo mirato nel tempo. Apportare modifiche e aggiustamenti è sicuramente più semplice quando si ha sott’occhio tutta la pianificazione.
Considera il piano editoriale anche come un ottimo strumento di lavoro che facilita la collaborazione. Nel PED si possono includere note e commenti, per coordinare i lavori e le responsabilità all’interno del team di comunicazione e marketing.
Come si fa un ped?
Vediamo quali sono gli elementi preliminari da considerare nella redazione di un piano editoriale social.
- L’analisi del pubblico di riferimento (le abitudini, gli interessi, le piattaforme social più utilizzate e la tipologia di contenuti apprezzati).
- La scelta dei canali social da presidiare in base al pubblico individuato.
- Gli obiettivi che si intendono raggiungere con la pubblicazione sui social. Gli obiettivi devono essere specifici, misurabili e raggiungibili nel tempo. Un piano editoriale ben strutturato aiuta anche nella successiva attività di misurazione dei risultati.
- Le linee guida per la creazione dei contenuti, comprensive di parole chiave, tono di voce, stile comunicativo e colori da utilizzare. La scelta dei colori e delle immagini sui social è fortemente legata all’identità di un’azienda.
Cosa non può mancare in un piano editoriale
- Il canale di comunicazione. Ogni piattaforma social ha il suo piano editoriale, strettamente integrato a quello degli altri canali. Tieni a mente che ogni social ha le sue caratteristiche e la sua audience, quindi è importante adattare il messaggio e il formato del contenuto di conseguenza.
- Il giorno e l’ora di pubblicazione. Programma nel dettaglio l’uscita di un contenuto aiuta a monitorare i giorni e le fasce orarie in cui il pubblico è più coinvolto. È importante analizzare l’attività dei propri follower su ciascun canale e programmare le pubblicazioni di conseguenza.
- Il responsabile della pubblicazione. Il PED specifica chi nel team è responsabile tanto della creazione quanto della pubblicazione del contenuto. Si tratta di un documento che coordina le informazioni ed evita sovrapposizioni o confusione.
- Il testo e la creatività. È importante che tutto sia specificato nel dettaglio all’interno del PED. Un piano editoriale dettagliato serve anche come documento di riferimento per la storia delle attività sui social media. In qualsiasi lavoro, tracciare cosa è stato fatto e da chi è fondamentale.
- Menzioni e link. Eventuali tag, collaborazioni, hashtag e link esterni sono definiti in anticipo nel PED.
- La misurazione dei risultati. Valuta la possibilità di lasciare un campo dedicato per la misurazione delle performance di ogni contenuto. Tenere traccia di metriche come l’engagement, il reach e le conversioni serve per ottimizzare i contenuti futuri. Il PED è un documento mai definitivo, da sottoporre a continue revisioni e ottimizzazioni.
Diversificare il piano editoriale
Le tipologie di contenuti da inserire nel tuo piano editoriale sono molteplici, ciascuna adatta a canali social diversi.
- Post testuali: post di solo testo ottimi per condividere riflessioni e avviare discussioni, tipici di twitter e linkedin.
- Immagini: possono essere foto o grafiche con elementi testuali. Da ottimizzare alla perfezione su instagram.
- Video e reel: il formato più dinamico e coinvolgente, spesso guardato con l’audio disattivato per cui i sottotitoli o la trascrizione sono fondamentali.
- Caroselli: ottimi per condividere informazioni più complesse o raccontare un prodotto.
- Documenti o risorse: infografiche, white paper e documenti da scaricare, usati soprattutto su linkedin.
Oltre al tipo, i contenuti del tuo piano editoriale social devono distinguersi anche per le funzioni e gli obiettivi. Le macrocategorie di post sono:
- post informativi: per fornire informazioni notizie o aggiornamenti di settore che aiutano a costruire fiducia e credibilità presso il pubblico.
- Post educativi: che insegnano al pubblico qualcosa di nuovo e danno informazioni di valore.
- Post commerciali: che promuovono in modo diretto prodotti, servizi, offerte speciali o eventi dell’azienda.
- Post per raccontare i dietro le quinte: ossia le attività di un’azienda e dei suoi dipendenti.
- Post dal taglio più divertente: con lo scopo di intrattenere il pubblico, suscitare emozioni positive e aumentare l’engagement.
La varietà dei post che possono essere ideati e condivisi sui social è grande. Ogni tipo di contenuto ha il potenziale di attrarre un pubblico diverso e di suscitare reazioni diverse. Diversificare la pubblicazione è fondamentale per mantenere vivo l’interesse e massimizzare l’engagement, coinvolgendo un pubblico più vasto possibile. Sperimentare con diversi contenuti permette inoltre di esplorare nuove opportunità e scoprire quali tipi di post funzionano meglio con il proprio pubblico.