
Transizione 4.0: novità nella Legge di Bilancio 2025
Il Piano Transizione 4.0, nato per stimolare gli investimenti e lo sviluppo delle imprese nell’ambito del paradigma 4.0, subirà significative modifiche nel nuovo anno. La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto importanti novità relative alle agevolazioni fiscali e al credito d’imposta previsti per la transizione 4.0.
Transizione 4.0: cosa cambia?
Vediamo nel dettaglio le principali variazioni.
Eliminazione degli incentivi per i beni immateriali (software 4.0)
Il credito d'imposta per l'acquisto di software, precedentemente previsto al 10% per il 2025, sarà completamente rimosso. Pertanto, gli investimenti in beni immateriali non beneficeranno più di agevolazioni fiscali a partire dal 1° gennaio 2025.
Introduzione di un tetto di spesa per i beni materiali 4.0
Sarà istituito un limite complessivo di 2,2 miliardi di euro per i crediti d'imposta destinati agli investimenti in beni materiali 4.0 effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025. Le risorse saranno assegnate dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) in base all'ordine cronologico delle comunicazioni inviate dalle imprese. Una volta esaurito il fondo, non sarà più possibile accedere all'agevolazione.
Nuova procedura di comunicazione obbligatoria al Mimit
Le imprese dovranno trasmettere telematicamente al Mimit una comunicazione contenente l'ammontare delle spese sostenute e il credito d'imposta teorico maturato, utilizzando il modello previsto dal decreto direttoriale del 24 aprile 2024. Questa procedura sostituisce l'erogazione automatica dei crediti, introducendo un sistema più controllato e meno automatizzato.
Clausola di salvaguardia per investimenti già avviati
Gli investimenti in beni materiali e immateriali prenotati entro il 31 dicembre 2024, con un acconto minimo del 20% e completati entro il 30 giugno 2025, potranno ancora beneficiare del credito d'imposta secondo le precedenti disposizioni. Inoltre, il limite di spesa di 2,2 miliardi di euro non si applicherà agli investimenti per i quali, alla data di pubblicazione della Legge di Bilancio 2025, l'ordine risulti già accettato e siano stati versati acconti pari al 20% del costo.
Queste modifiche mirano a razionalizzare l'utilizzo delle risorse pubbliche e a incentivare le imprese a pianificare tempestivamente i propri investimenti in tecnologie avanzate. Tuttavia, comportano anche una maggiore complessità nelle procedure e una riduzione delle agevolazioni disponibili, soprattutto per gli investimenti in beni immateriali.
Fonte: Edotto
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